Itinerari
Trekking

Il sentiero delle farfalle e il Monte Castellaro

  • Aperto
  • DifficoltàDifficoltà: Media
  • Icon LunghezzaLunghezza: 7.9 km

Itinerario naturalistico lungo e variegato, che offre panorami unici. Prima una splendida salita raggiunge l'alta valle del rio Cardellino, passando attraverso il delizioso Borgo di Madonna delle Grazie. Poi il Sentiero delle Farfalle lungo il quale imparare a conoscere oltre 50 specie endemiche. Infine l'ascesa alla cima del monte Castellaro prima di tornare in città passando per la frazione di Solva.

Dettagli del percorso:
Difficoltà Media
Distanza 7.9 km
Dislivello in salita 544 mt
Punto più alto 511 mt
Tempo di percorrenza 195'

Il punto di partenza è poco distante dalla stazione ferroviaria, percorrendo via Michelangelo fino alla prima curva, dove una villa sfoggia in giardino una gigantesca araucaria che svetta oltre il muro di cinta. Il percorso inizia da qui: si imbocca sulla destra la crosa, contrassegnata da , che sale verso regione Conchetta con un secco tornante iniziale (segnavia ).

Oltre un'edicoletta votiva dedicata alla Madonna si attraversa la strada asfaltata: il percorso abbandona gradualmente le case e si addentra tra le fasce. In breve si arriva  nell'antico nucleo abitato che circonda la chiesa della Madonna delle Grazie: un caratteristico carruggio sale fino alla piazzetta antistante l'edificio religioso, passando accanto a un vecchio lavatoio con fontanella. Si continua sulla strada asfaltata che risale ripidamente il crinale di regione Due Vie, con l'abitato di Moglio sempre ben in vista sulla sinistra.

In corrispondenza di un albero di carrubo si gira a sinistra e poco dopo si imbocca a destra un percorso acciottolato sempre in salita, che scavalca caratteristici strati molto inclinati di rocce arenacee per poi inoltrarsi nel verde seguendo per un breve tratto l'asfaltato. Una volta incrociata nuovamente la strada carrabile, si prosegue lungo il tracciato di crinale (segnavia ), con splendido panorama verso destra sulla valle del rio Cardellino, circondati da fasce in abbandono dove nei vecchi oliveti vegetano anche alcuni esemplari di bagolaro.

Si sbuca sull'asfaltato e lo si percorre verso sinistra, fiancheggiando una casa torre ristrutturata e subito dopo i ruderi della “Palazzina”. Si cammina lungo la strada carrabile per circa 400 metri, all'ombra di notevoli esemplari di olmo, roverella, bagolaro e pino d'Aleppo; dopodiché si sale sulla destra, lungo un sentiero nella folta boscaglia che conduce nuovamente sulla strada in corrispondenza di un tornante.

Si gira a destra si arriva al borgo di Vegliasco, dove si lascia sulla sinistra il percorso contrassegnato dai due rombi rossi e si prosegue dritti, oltrepassando una sorta di portale. La strada asfaltata sale all'interno di un bosco d'alto fusto: al primo bivio si va a sinistra, si affrontano quattro tornanti, fino ad arrivare a quota 415 metri, dove si abbandona la strada in favore di un'ampia sterrata sulla destra (indicazione Sentiero delle Farfalle ) che sale nell'alta valle del rio Cardellino tagliando le verdi pendici di poggio Scotteri e del monte Pisciavino. Il Sentiero delle Farfalle abbandona la carrareccia, salendo lungo una traccia a destra; a quota 470 metri, appena attraversate delle rocce arenacee alterate rossastre, si segue il percorso a destra (segnavia CAI bianco e rosso), che scende inizialmente in un boschetto di prugnoli e quindi prosegue in falsopiano nel bosco misto.

Quando la vista si apre, ci si trova al cospetto di un'incantevole anfiteatro attorniato dai monti Castellaro e Bignone, con le case superiori di Solva visibili in basso a destra.

Da qui in avanti l'itinerario attraversa ambienti meno boscati, dove la vegetazione dominante è costituita da cisti, ginestre, eriche, essenze della gariga e dall'infestante senecione, che ha purtroppo tratto beneficio dai recenti incendi.

Si continua a camminare, ignorando a sinistra i sentieri diretti alla vetta e alle pendici settentrionali del monte Pisciavino; subito dopo si prende a sinistra una traccia di crinale, in salita diretta verso dei tralicci della linea elettrica: qui il panorama è veramente grandioso, offrendo verso sud-est viste sulla Piana di Albenga, le valli ingaune e la costa savonese con l'inconfondibile profilo del promontorio di Capo Noli.

Si prosegue prima in discesa e poi in piano, camminando spesso sulle superfici di strato dei calcari marnosi, fino ad un evidente affioramento di rocce conglomeratiche. Da questo punto è possibile proseguire a destra lungo il Sentiero delle Farfalle, oppure abbandonarlo momentaneamente per salire lungo una traccia di sentiero (freccia con scritta Monte Castellaro) che conduce con un po' di fatica sulla cima del Monte Castellaro (il toponimo fa certamente riferimento alla passata presenza in zona di un insediamento fortificato protostorico delle popolazioni liguri preromane).

La zona sommitale di questo rilievo, costituita da compatte rocce quarzitiche attraversate da evidenti vene di quarzo, offre una panoramica unica sulla Baia del Sole e ospita tra l'altro parecchi esemplari di lavanda selvatica.

Una ripida discesa permette di raggiungere il Colle Bignone, dove si segue nuovamente il Sentiero delle Farfalle imboccando la prima discesa a destra priva di segnaletica. Oltrepassato un pino isolato, al sottostante incrocio si gira a sinistra (cartello Santa Croce-Sentiero Onda e segnavia CAI) e, percorsi pochi metri in piano, dopo un palo della linea elettrica ci si dirige sul sentiero in discesa a destra.

Il tracciato vira a sinistra diventando quasi pianeggiante, circondato da grandi alberi di pino d'Aleppo e poi di roverella scampati agli incendi: la visuale su Alassio, Laigueglia e Capo Mele è impagabile.

Superata una casa si ignora il percorso proveniente da sinistra e subito dopo si prende a destra un sentiero in discesa (segnavia ). Poco oltre si lascia sulla sinistra il Sentiero Onda e si scende su una strada acciottolata fino a raggiungere l'asfalto, che si percorre verso sinistra.

Appena superata una curva si continua a scendere a sinistra tra gli uliveti lungo una strada carrabile che in breve si trasforma in una crosa acciottolata. Il tracciato, talvolta ombreggiato da qualche carrubo, incrocia per due volte l'asfaltato prima di raggiungere l'abitato di Solva. Attraversata nuovamente la strada, si imbocca Via Fugassa e si giunge alla Chiesa della Santissima Annunziata  dove si prosegue lungo la mulattiera per Alassio (Via Modigliani), che scende per circa mezzo chilometro in parte su scale e in parte su sterrata, passando prima tra gli uliveti e poi tra le case.

Incontrata di nuovo la strada asfaltata si gira a destra camminando per una ventina di metri fino all'entrata superiore dell'Hotel Al Sole, alla cui sinistra si percorre una scalinata che in breve porta a Via Mulino del Ponte. Passati sotto la linea ferroviaria si arriva infine sulla via Aurelia (Viale Hanbury). 


 

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Credits

Concept, Design, Web:

Kumbe s.r.l.
www.kumbe.it | info@kumbe.it

Foto:

  • Emerson Fortunato
  • Marco Zanardi
  • Mola Mola Dive Team
  • VI Continente Diving Center
  • Giardini di Villa della Pergola
  • Thalasso and Medical SPA Grand Hotel Alassio
  • Golf di Garlenda
  • Mattia Righello
  • Un Mondo di Colori
  • Willie Boehmer
  • Giannicola Marello.

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